



Calcolare il proprio reddito
Documenti necessari per la compilazione dell'ISEE
L'iter burocratico delle misure adottate
Le misure adottate dalla Regione Toscana
I Ticket in farmacia
Ticket per visite diagnostiche, specialistiche ed esami
Esenzioni
Prestazioni Dipartimenti Prevenzione
Ulteriori Esenzioni
Sportello informativo gratuito Far.Com Spa e SPI CGIL
I criteri per ottenere il beneficio previsto dalla delibera della Regione Toscana 722/2011 sono due:
Nel caso in cui si opti per questa scelta, se il cittadino è già in possesso di una dichiarazione dei redditi, si deve prendere a riferimento il valore espresso nel rigo 11 del modello 730 o, nel caso di modello Unico, il quadro RN1. Qualora il cittadino non sia in possesso di una dichiarazione dei redditi, si deve prendere in considerazione il reddito complessivo lordo pari alla somma dei redditi dei singoli membri del nucleo familiare, ai quali vanno aggiunti gli oneri deducibili: abitazione principale (valore catastale aumentato del 5%), detrazioni fiscali da lavoro e per carichi di famiglia.
In molti casi è preferibile all'autocertificazione in quanto tiene conto di parametri diversi, più coerenti per l'individuazione della situazione reddituale delle famiglie. In questo caso va ricordato che il valore da prendere in considerazione è quello espresso nell'ultimo foglio della attestazione Isee. Le molte famiglie che sono già in possesso della attestazione Isee (circa 100.000 per quanto riguarda il Caaf Cgil Toscana) possono utilizzarla anche in questa circostanza, anche se precedentemente richiesta per altri servizi. L'attestazione Isee ha validità di un anno dalla data di rilascio.
Gli uffici del Caaf CGIL Toscana e di tutte le Società daranno immediata risposta alle richieste dell'utenza, che potrà contattare il call center 800 730 800 o recarsi direttamente nelle sedi del territorio toscano.
Numero verde 800 730 800 (dal telefono fisso) - 199 100 730 (da cellulare)
Contabilità Semplificata: -
Valore dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti
Valore rimanenze finali - Valore dei cespiti posseduti dall’azienda
Per i soci di aziende e ditte individuali:
Contabilita’ Ordinaria: - Valore del patrimonio netto al 31/12/2010
Reddito Regime dei CONTRIBUENTI MINIMI
Reddito dei RIVENDITORI A DOMICILIO (porta a porta)
Reddito Regime Agevolato per le nuove iniziative produttive
Redditi derivanti da previdenza complementare erogata come rendita
Reddito degli esercenti di arti e professioni o attività d’impresa
Reddito lavori socialmente utili assoggettati a tassazione Agevolata
Il Governo, mediante il "maxiemendamento" presentato in fase di conversione in legge del D.L. 98/2011, ha ridotto il finanziamento del Sistema Sanitario Regionale, a cui concorre lo Stato, da 486,5 milioni di euro a 105 milioni di euro, modificando così, unilateralmente, i criteri di suddivisione fra Stato e Regioni della spesa sanitaria complessiva, concordati nel Patto per la salute del 2009.
La legge n.111/2011 è entrata in vigore lo scorso 16 luglio, giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e prevede fra l'altro un ticket in quota fissa di 10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.
La Regione Toscana ha adottato il 18 luglio scorso la Delibera G.R. n. 628, sospendendo l'applicazione della disposizione per individuare le soluzioni tecniche alternative più idonee per garantire l'erogazione dei servizi, contemperando le esigenze di equilibrio economico con il principio di equità di accesso alle cure.
Il 22 luglio la Regione Toscana ha comunicato al Ministero della Salute di volersi avvalere delle procedure di concertazione e condivisione previste dalla legge n. 296/2006 a cui il Ministero della Salute ha risposto, il 27 luglio, sottolineando la necessità di conformarsi alle disposizioni nazionali.
Il 26 luglio il Ministero della Salute, di concerto con la Ragioneria generale dello Stato ha emanato il Decreto Ministeriale che stima gli effetti, nelle singole regioni, della manovra connessa alla quota fissa per ricetta di 10 euro e determina le cifre per il mantenimento dell'equilibrio economico finanziario che dovranno essere garantite, anche in caso di misure alternative.
La stima del Ministero, 67 milioni di euro per la Toscana, secondo i calcoli della Regione non coincide con i dati reali e quindi è stato richiesto un confronto con il Dipartimento competente del Ministero, per definire la reale portata degli effetti della manovra.
Nel frattempo la Regione Toscana, insieme ad altre Regioni, nell'ambito del confronto con il governo, tenutosi il 3 agosto, ha proposto di evitare il superticket sostituendolo con l'accisa tabacchi - la cosiddetta tassa sul fumo – e il 4 agosto ha presentato richiesta urgente di confronto con i Ministeri competenti per definire gli effetti della manovra e ha chiesto di avvalersi della procedura dell'Accordo per individuare le misure alternative al ticket.
Alla fine di questo estenuante iter burocratico, la Regione ha dovuto, obbligatoriamente, procedere all'adozione degli atti, in attesa degli esiti dell'incontro che dovrebbe tenersi il 30 agosto.
Ferma restando la responsabilità del Governo, la Regione Toscana, dopo aver, in primis , proposto di evitare il superticket, con l’accisa tabacchi e in attesa del nuovo "round" di fine agosto, sta cercando di ridurre i danni, sostituendo il superticket in cifra fissa con altre misure meno pesanti per i cittadini e che non favoriscano il mercato privato, mantenendo tutte le esenzioni già previste, allargandole a categorie in precedenza non previste (ad esempio lavoratori in CIGS e loro familiari e lavoratori in cassa integrazione in deroga).
Scattato l'obbligo di coprire gli oneri imposti dalla manovra del Governo adottando le misure indicate nel D.M. la Regione Toscana ha deciso, attraverso un confronto costante con le parti sociali e le categorie professionali coinvolte , di individuare misure che rispettino criteri di equità e prevedano una compartecipazione progressiva alla spesa in relazione alla progressione del reddito familiare.
Tutte le prestazioni saranno ancorate anche alla condizione economica del paziente e per la misurazione, in fase di prima applicazione, potranno essere utilizzati sia lo strumento del reddito familiare, certificato e soggetto a verifica, sia l'indicatore di situazione economica equivalente (ISEE), per gli stessi valori delle fasce.
A regime l'indicatore ISEE sarà l'unico parametro di misurazione ai fini dell'applicazione del ticket.
Vengono confermate tutte le esenzioni totali in essere collegate a condizioni personali e sociali, associate a determinate situazioni reddituali che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo (ticket) sulle prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e sulle altre prestazioni specialistiche ambulatoriali
In particolare, in base a quanto previsto dalla L. 537/1993 e successive modificazioni, hanno diritto a tale tipo di esenzione i cittadini che appartengono alle categorie di seguito elencate:
Vengono individuate, allargandole a categorie non previste in precedenza, le categorie di esenti per la farmaceutica convenzionata (farmaci acquistati con ricetta presso farmacie convenzionate):
Introduzione ticket per confezione, differenziato per fasce di reddito e fatte salve le categorie di esenti, come sopra indicati
€ 0 - € 36.151,98 : € 0
€ 36.151,99 – 70.000: € 1 fino ad un massimo di € 2 per ricetta
€ 70.001 – 100.000: € 2 fino ad un massimo di € 4 per ricetta
> € 100.001: € 3 fino ad un massimo di € 6 per ricetta
Qualora la quota di compartecipazione superasse il costo della confezione del farmaco, l'utente è tenuto a pagare come una quota di partecipazione solo il prezzo del farmaco.
Specialistica Ambulatoriale (visite specialistiche, laboratorio, diagnostica per immagini, diagnostica strumentale, procedure chirurgiche ambulatoriali)
Introduzione ticket aggiuntivo per ricetta con valore >€10 (escluso TAC e Risonanza Magnetica Nucleare), differenziato per fasce di reddito, fatte salve le attuali categorie di esenti
€ 0 - € 36.151,98 : € 0
€ 36.151.99 – 70.000: € 5
€ 70.001– 100.000: € 10
> €100.001: € 15
Introduzione ticket aggiuntivo per prestazione TAC e Risonanza Magnetica Nucleare, differenziato per fasce di reddito, fatte salve le attuali categorie di esenti
€ 0 - € 36.151,98 : € 0
€ 36.151,99 – 70.000: € 10
€ 70.001 – 100.000: € 24
> €100.001 :prestazioni 21.997 per € 34
Con delibera ad hoc vengono inoltre adeguate le tariffe del nomenclatore regionale, prevalentemente per l'eliminazione dei decimali e arrotondamenti all'euro.
Introduzione contributo aggiuntivo fisso su prestazioni ambulatoriali erogate in regime di Libera Professione Intramoenia
€ 10 per tariffe <€ 100,
€ 15 tra € 100 e € 200,
€ 30 > € 200
E' previsto l'adeguamento del Tariffario Regionale di cui DGRT (616/2008), fermo restando che ciò che era gratuito in precedenza, tale rimane, mentre aumentano prevalentemente le prestazioni verso le imprese ed alcune prestazioni particolari fatte salve le eccesioni di seguito descritte.
Vengono, inoltre, escluse dal pagamento del ticket:
la prevenzione sanitaria generale
gli screening
le vaccinazioni raccomandate
le visite di idoneità sportiva a livello agonistico sotto i 18 anni
le visite medico legali
le visite di controllo dello stato di malattia del lavoratore dipendente
le certificazioni sanitarie domiciliari e ambulatoriali ai dipendenti assenti dal servizio per motivi di salute


Viviamo in un Paese in cui lo scollamento fra la classe dirigente dell’attuale Governo e il disagio dei cittadini è ormai abissale. Assistiamo ad una politica corrotta, che non guarda all’interesse del Paese ma al benessere di pochi, figlia del conflitto di interessi e sostenuta da un sistema clientelare e da una società spesso narcotizzata dalle televisioni e da un modello di vita che ci hanno fatto mangiare e digerire negli anni. Noi giovani cresciuti con la televisione berlusconiana siamo i primi a vivere questa dimensione, fatta da tronisti e starlette, da escort e magnaccioni, da individualismo e solitudine. In questi anni però la rassegnazione all’evidenza non ha vinto.
Le proteste studentesche e le lotte sociali non solo sono state costanti, ma si sono rafforzate e allargate. Noi studenti siamo stati il filo conduttore di tutte le proteste che hanno scosso questo Paese, partendo dal nostro disagio, dalla rabbia per vedere le nostre scuole e le nostre università distrutte, abbiamo proposto e portato avanti un’idea alternativa di Paese, che partisse dalla conoscenza per cambiare basi e presupposti. In questi mesi siamo stati accanto ai lavoratori e alle lavoratrici, alla società civile, ai movimenti per i beni comuni, per l’acqua pubblica e contro il nucleare, a chi con piazze e mobilitazioni condivideva un’altra idea di Paese, un’altra idea di mondo, di rapporto tra i generi, di risoluzione dei conflitti, di libertà d’informazione, di lavoro, di difesa e attuazione della Costituzione Italiana.
Dopo un autunno di mobilitazioni, questa primavera non ci ha colto impreparati, con determinazione vogliamo prendere parte e appoggiare lo sciopero generale indetto dai lavoratori e dalle lavoratrici della CGIL per il 6 maggio. Crediamo che nel quadro politico in cui ci troviamo lo sciopero generale acquisti un significato determinante per le sorti di questo Paese. Questo governo è partito proprio dalla conoscenza e dal lavoro per distruggere l’Italia, tagliando tutte le risorse, cercando di smantellare il carattere pubblico di scuola ed università e distruggendo l’idea stessa di diritti e tutele per tutti.
L’accordo separato sul modello contrattuale ha aperto la strada ad una grave crisi di democrazia che parte proprio dal lavoro. La legge Gelmini, gli accordi separati a Pomigliano e Mirafiori, nel settore del pubblico impiego e, recentemente, in quello del commercio, sono tutti passi che mirano a costruire una società in cui si abbassano i diritti fondamentali, si isolano i soggetti sociali per aumentare un divario, necessario per portare avanti una politica tesa alla competitività, costruita sulle spalle dei più deboli, e non sui diritti, sulla qualità del lavoro, sulla qualità dell’istruzione, sulla qualità della ricerca, sulla qualità del lavoro e della vita dei giovani che dovrebbero avere il diritto di essere il presente e il futuro di questo Paese.
Come abbiamo ribadito il 9 aprile, noi non siamo soltanto il futuro di questo Paese, ma siamo il presente ed è da oggi che pretendiamo cambiamento. Non accettiamo l’idea di vivere e di ereditare un Paese che si basa sull’annullamento del contratto nazionale, sulla cassa integrazione e la disoccupazione giovanile, sul benessere di pochi e la sofferenza di tanti, su un lavoro sottopagato, senza diritti, su lavoratori costretti a rinunciare alle tutele sindacali pur di non perdere il lavoro. Non accettiamo di vivere in un paese che considera i giovani l’ultima ruota del carro, che non solo non si cura di noi costringendoci spesso ad emigrare per ambire a prospettive migliori, ma che ci umilia continuamente, nascondendo l’inadeguatezza nel dare risposte con campagne e dichiarazione che individuano in noi il problema e non la soluzione.
È ormai chiaro che si vuole modificare dalle fondamenta l’idea di scuola ed università che permea la nostra Carta Costituzionale, cancellando dalla memoria l’idea dell’accesso al sapere di massa, dividendo il Paese a partire dalla formazione, invertendo il ruolo stesso del sapere, dell’innovazione, non più garanzie per l’uguaglianza ma ostacoli ghettizzanti, portando il diritto allo studio ad essere succube del mercato e abbandonando l’idea di scuola, università e ricerca come guida della società per la cultura, per l’economia, per l’innovazione.
In una fase di crisi economica e di sistema il Governo non ha scelto di rilanciare il Paese puntando sulla qualità, sulle prospettive per tutti, sull’innovazione e sulla ricerca, rimettendo in piedi il Paese con un progetto di rilancio che ci veda uniti, ha scelto la strada della divisione per continuare a governare. Ci dividono, tra figli di buona famiglia e figli di nessuno, tra studenti e pensionati, ci dividono tra i lavoratori pubblici, i lavoratori metalmeccanici e ora anche tra i lavoratori del commercio. A questa divisione noi rispondiamo unendoci ai lavoratori, ai pensionati, perché crediamo ancora nel lavoro e nell’istruzione come motore sociale e collante per il Paese, perché è il nostro Paese, ed è una Repubblica fondata non sul precariato, ma sul lavoro e sulla sua dignità. Non un passo in dietro, né oggi ne mai!
RETE DEGLI STUDENTI MEDI
UNIONE DEGLI UNIVERSITARI
Per conoscere orari, sedi, contatti, attività ed informazioni di ogni categoria fai riferimento alla sezione del sito dedicata a ciascuna categoria. Per gli orari e sedi del nostro sistema di servizi fai riferimento a ciascuno ufficio.
via Puccini, 104
51100 PISTOIA (PT)
fax 0573 378 555